Qualche minuto dopo aver riattaccato il telefono, Paul McDowell si sistemò con cura la camicia, si inginocchiò sulla neve ed ebbe un conato di vomito. McDowell si sentiva più sopraffatto che turbato. Quel canadese stempiato era solito rifuggire i grossi rischi, eppure aveva appena fatto la scommessa più azzardata della sua vita negoziando con uno degli uomini più ricchi del mondo, e a quanto pareva aveva anche vinto. Si chiese per l’ennesima volta che diavolo fosse appena successo. Quel pomeriggio, quando il cellulare squillò, McDowell era seduto alla sua scrivania nel minuscolo ufficio che fungeva da sede centrale canadese di BearingPoint Consulting, una società di consulenza piuttosto triste che gestiva i progetti a cui la McKinsey & Company non avrebbe mai messo mano. Quando rispose sentì la voce bassa e roca di Ray Dalio.
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Rob Copeland
La vera storia di una leggenda di Wall Street
Luci e ombre del classico sogno americano