Ecco la cattiva notizia: secondo Gerald Zaltman, docente alla Harvard Business School, il 95 per cento delle nostre decisioni è inconsapevole. Le prendiamo “nell’oscurità”, senza rendercene conto. Vale anche per la tua idea. Quando vai alla ricerca di una nuova idea o di un’innovazione, non ti concentri davvero su come concepirla. Il tuo cervello si limita a trasmetterti messaggi come “Eccola, è quella giusta!”, oppure “No, prova ancora”. Ecco perché quando cerchi di risolvere un problema, raggiungere un obiettivo e trovare nuove risposte a vecchie domande, il tuo cervello vaga attraverso un labirinto che, seppur invisibile, di norma riesci a percepire. Lo percepisci quando la tua mente continua ad arrovellarsi su un problema irrisolto o quando la risposta sembra essere irraggiungibile. Il fatto che tu non riesca a vedere il labirinto è il motivo per cui, quando all’improvviso si accende la proverbiale lampadina, sembra così sorprendente. Sai che la risposta è quella giusta, ma come ci sei arrivato?
Capirlo è fondamentale, perché si tratta di ciò che le persone vogliono sapere della tua idea. “Come ci sei arrivato?” è ciò che le persone intendono quando ti chiedono perché credi che la tua idea sia quella giusta, soprattutto per loro. Il problema è che tendiamo a rispondere a questa domanda come se fossimo già riusciti a uscire dal labirinto. In realtà, dal momento che gran parte del labirinto ci era invisibile, la maggior parte di noi non si è resa nemmeno conto di esserci dentro. Ecco perché così tante idee falliscono. Proviamo a dire alla gente come uccidere il mostro, ma lo facciamo come se fossimo già riusciti a uscire dal labirinto. Come se fossimo degli esperti.