Così, l’esperienza ottimale, ovvero il flow, è qualcosa che noi facciamo accadere. Per una bambina può essere sistemare con dita tremanti l’ultimo blocco in cima alla torre che ha costruito, la più alta mai realizzata fino a quel momento; per un nuotatore può essere cercare di battere il proprio record; per un violinista padroneggiare un passaggio musicale difficile. Per ogni persona ci sono migliaia di possibilità, di sfide per crescere. Queste esperienze non sono necessariamente piacevoli nel momento in cui si verificano. Può darsi che al nuotatore facessero male i muscoli durante quella che sarebbe diventata la sua gara più memorabile, che gli sembrasse che i polmoni stessero per scoppiare e che gli girasse la testa per la fatica: eppure questi possono essere stati i momenti migliori della sua vita. Acquistare il controllo della propria esistenza non è mai facile e qualche volta può essere decisamente doloroso. Ma alla lunga le esperienze ottimali si sommano fino a un sentimento di padronanza (o, forse meglio, fino alla consapevolezza di partecipare a determinare il contenuto della vita), che è la cosa più vicina a quanto intendiamo.
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Mihály Csíkszentmihályi
Sei capace di entrare nel flow?
L’esperienza ottimale, ovvero il flow, è qualcosa che noi facciamo accadere.