Terminati i tuoi impegni, è giunta l’ora di vedere i tuoi figli. È più facile del previsto: sono nella stanza accanto. Hanno seguito le lezioni nelle loro aule virtuali e i loro avatar scolastici sono stati in classe con quelli dei loro compagni. Tuo figlio dice che la lezione migliore è stata quella di musica, quella in cui ha suonato una chitarra virtuale. Finalmente ceni con la tua famiglia e tuo figlio più grande chiede se può incontrare virtualmente i suoi amici. Va nella sua stanza, indossa un dispositivo AR, seleziona il suo avatar e sparisce per un’ora. Tua figlia, nel frattempo, visita la biblioteca virtuale, scorrendo tra i libri più appropriati per la sua età. In particolare, le vengono suggeriti i libri scelti da una lista di lettura stabilita dalla sua insegnante. Tua figlia scarica il libro che vuole e si siede sul letto, mentre le sue mani oscillano in aria per girare pagina.
Tu, intanto, controlli la lista della spesa, quindi scorri i cataloghi cinematografici per trovare qualcosa da guardare più tardi. Ti unisci a un amico e vi incontrate nel cinema virtuale. Il film inizia e ti sistemi con una dozzina di altri avatar per guardare prima la pubblicità, poi il film. A pensarci bene, ti è sempre piaciuto andare al cinema. Ma ora vivi nel Metaverso o, almeno, in questa versione del Metaverso.
In questo breve scenario, ho tentato di illustrare, romanzando un po’, come potrebbe apparire il Metaverso. Ho anche colto l’occasione per sollevare alcuni interrogativi riguardo alle sue possibili insidie. Nessuno sa come apparirà, ma comporterà quasi certamente l’utilizzo di un dispositivo AR, molte esperienze 3d di realtà virtuale, pagamenti e valute online e social media molto più coinvolgenti di oggi. Una sessione di allenamento in una palestra virtuale sarà appagante come andare a fare jogging? Lo shopping online è certamente veloce e più economico di quanto non lo sia nel mondo reale. Ma comprerai davvero ciò che desideri? Pensi che sia giusto che il supermercato esprima previsioni sui tuoi gusti sulla base delle enormi quantità di dati che hai fornito agli algoritmi? Il tuo farmacista è un robot, non un individuo, dunque ti fidi del modo in cui prende decisioni per te? E sicuramente ti è piaciuto quel film con il tuo amico. Ma ti sarebbe piaciuto di più se l’aveste visto insieme, condividendo l’emozione del momento?
