Sebastiano Zanolli

Imparare a "so-stare" nel conflitto

Non portatore di caos ma terreno fertile per l'innovazione: bisogna riscoprire la natura positiva del conflitto per poter imparare a "litigare bene", tanto nella vita personale quanto in azienda.
ROI-EDIZIONI-Zanolli-Guerra-o-pace copertina
Pagine: 192
ISBN: 9788836201006 Categoria
Data di pubblicazione: 21/04/2022

Il libro

L'autore

Nessun conflitto, nessuna efficacia

Lo psicologo Bruce Tuckman ha coniato una sequenza memorabile, utile a descrivere le dinamiche del lavoro in team, ma anche e soprattutto a inquadrare e gestire i naturali conflitti che, inevitabilmente, tenderanno a manifestarsi. In un celebre articolo del 1965, “Developmental Sequence in Small Groups”, scrisse: “forming, storming, norming and performing”. Sono le quattro fasi che caratterizzano il processo di scoperta e di crescita di ogni team ed è facile comprendere come non vi possa essere crescita (performing), senza momenti tempestosi (storming) di conflitto. Secondo Tuckman, sebbene ogni organizzazione sia diversa, queste
fasi si possono riscontrare puntualmente.

Forming: Nel primo stadio, le persone si incontrano e cercano di ottenere informazioni su quelli che saranno i loro compiti, ma anche su coloro con cui lavoreranno. È una fase cruciale, ma anche molto serena in cui le persone in genere sono più pazienti nei confronti del prossimo e cercano di evitare ogni possibile attrito. Questa fase è anche definita di “orientamento”.

Storming: La seconda fase è senz’altro la più critica e anche la più interessante per il nostro discorso. Superato il primo periodo di orientamento, i soggetti iniziano a essere meno pazienti, a notare e fare notare ogni possibile punto di disaccordo e iniziano a testare reciprocamente potere e ruolo all’interno del team – un po’ come potrebbe avvenire in un branco in cui si cerca di stabilire le gerarchie. La “tempesta”, il livello di intensità dello scontro, varia da organizzazione a organizzazione ed è chiaramente determinata dal carattere e dal carico conflittuale di ogni componente del team. Alcuni team tendono a scontrarsi in maniera continua e persino violenta, altri potrebbero limitarsi a piccoli scontri o a evitarli. Ciò che è interessante e utile da ricordare, però, è che in questa fase si determina la fortuna o meno del team. Conflitti accesi potrebbero rallentare in un primo momento le performance e creare situazioni difficili da gestire, ma ancora peggiore è il caso in cui le tensioni covano silenziose e diventano o una zavorra da cui è difficile liberarsi o una bomba a orologeria, pronta a esplodere in ogni momento.

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