Pagine: 256
ISBN: 9788836201099 Categoria
Data di pubblicazione: 25/05/2022
TRADUZIONE: Paolo Lucca
PREFAZIONE: Riccardo Scandellari

Il libro

L'autore

Voleva aprire un bar. Il Crif Dogs aveva già una licenza che gli consentiva di vendere alcolici ma non l’aveva mai sfruttata appieno. Brian e Chris avevano un distributore di margarita ghiacciato e ogni tanto tenevano una bottiglia di Jägermeister nel freezer, ma per fare le cose per bene avevano bisogno di più spazio. Di fianco al loro ristorante c’era una sala da tè che serviva bubble tea, ormai sull’orlo del fallimento. L’avvocato di Brian assicurava che se fossero riusciti a trovare un locale, avrebbero potuto trasferire la licenza per il bar. Dopo tre anni di continue insistenze, alla fine il vicino cedette.

Ora però cominciava la parte più dura. New York straripa di bar. Nel raggio di quattro isolati intorno al Crif Dogs ci sono più di sessanta locali dove si può bere qualcosa. Inizialmente l’idea era quella di aprire un bar in stile rock’n’roll, ma un posto simile non ce l’avrebbe fatta: bisognava pensare a qualcosa che richiamasse l’attenzione, di cui tutti avrebbero parlato e da cui sarebbero stati attirati. Un giorno Brian incontrò per caso un amico che si occupava di antiquariato e aveva un grande mercato delle pulci dove si poteva trovare di tutto, da cassettiere in stile liberty a occhi di vetro, a ghepardi impagliati. Questi gli disse di avere scovato una vecchia cabina telefonica degli anni Trenta in perfette condizioni, che pensava sarebbe stata bene nel suo bar. Brian ebbe un’idea. Quand’era bambino, suo zio faceva il falegname. Oltre a occuparsi della costruzione di case e dei tipici lavori di carpenteria, questo zio aveva ricavato nel seminterrato una stanza che aveva un accesso segreto. Il passaggio non era nascosto alla perfezione, si trattava soltanto di una porta di legno che si mimetizzava con il legno circostante; se si premeva nel punto giusto, si poteva accedere a un magazzino nascosto. Certo non un nascondiglio dove si celava un misterioso bottino, ma comunque uno sballo.
Brian decise di trasformare la cabina telefonica nell’ingresso di un bar clandestino. Ogni singolo particolare del Please Don’t Tell sembra suggerirvi che siete stati ammessi in un posto estremamente riservato. Non troverete un’insegna sulla strada, né annunci su cartelloni pubblicitari o riviste. E l’unico accesso è quello attraverso la cabina telefonica seminascosta all’interno della tavola calda.

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