Abbiamo imparato come si fa a creare l’effimero manager di un giorno o di un’ora. Ma faremmo bene a chiederci com’è fatto un buon dirigente che aiuta a costruire un futuro migliore. Soprattutto, abbiamo bisogno del manager per cent’anni alla guida delle grandi imprese.
Dall’altra parte dell’Atlantico, in un elegante appartamento di Milano, a quattro passi dalla Scala, Enrico Randone parla della sua carriera. Ha cominciato a lavorare per la società Assicurazioni Generali quando, ancora adolescente, rimase orfano di padre e dovette mantenere la madre e diversi fratelli e sorelle. Ora ha ottant’anni, è stato presidente e segretario del consiglio d’amministrazione dall’età di sessantanove anni – l’uomo più giovane a ricoprire queste cariche nei 250 anni di vita dell’azienda. In quasi tutte le città italiane gli uffici della compagnia sono insediati in un antico palazzo del centro storico. “Ogni polizza che emettiamo è coperta da oro o da immobili”, dice Randone parlando dell’azienda che egli venera più della Chiesa, più del governo, più di qualsiasi altra istituzione terrena. “È un fatto incontestabile che ciascuno dei nostri 20.000 dipendenti è orgoglioso di far parte dell’azienda.” Nel mondo odierno sono soprattutto le imprese ad avere il potere e la responsabilità di rendere le nostre vite agiate e sicure. Ma quante imprese stanno effettivamente raccogliendo questa sfida? A quanti laureati in Economia si insegna che un “bilancio” basato esclusivamente sui conti finanziari è una tragica semplificazione? Mentre le imprese continuano a dissolversi, evolversi e trasformarsi, licenziando dipendenti e ripudiando impegni, sembrerebbe che siano sempre più rari gli individui
che prendono sul serio tali responsabilità.
Esistono tuttavia dei dirigenti che non si sentono chiamati a gestire le cose per i prossimi cinque minuti, per un’ora o per dieci anni. Al pari di Enrico Randone, sentono che il loro impegno durerà tutta la vita, e che le sue conseguenze andranno anche oltre. Per molti versi il nostro futuro dipende da questi leader visionari.