William H. McRaven
La leadership è difficile, non complicata
Spesso ciò che è semplice non è facile da mettere in pratica
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Nel 2009 al ritorno da una missione in Afghanistan, stavo leggendo una rivista di politica straniera. Sul giornale c'erano due articoli firmati da un paio di studiosi della East Coast. I professori spiegavano che le forze armate americane semplicemente non capivano quale fosse il modo migliore di vincere la guerra in Afghanistan. Scrivevano, in tono alquanto condiscendente, che bastava che l'esercito costruisse strade per collegare i villaggi ai distretti. Poi altre strade avrebbero potuto collegare i distretti alle province, e infine le province alla capitale. Costruire tutte quelle strade avrebbero permesso agli afghani di prosperare e diventare sufficientemente forti da sconfiggere i talebani. Tutto quello che l'esercito doveva fare era costruire strade. Ehi, non scherziamo! Perché non ci avevamo pensato? A dire la verità, ci avevamo pensato eccome! Solo che quando la gente ti spara addosso e cerca di farti saltare in aria, costruire strade non è facile. E questa, caro lettore, è anche la natura della leadership. Tutto è molto semplice, nella leadership, solo che le cose semplicissime non sono facili.
È semplice dire: "Siate uomini e donne di grande integrità", oppure: "Comandate dalla prima linea", oppure: "Prendetevi cura dei vostri soldati", ma farlo non è altrettanto semplice. Perché? Perché siamo esseri umani e ognuno di noi ha le sue idiosincrasie, le sue debolezze e i suoi limiti che possono influenzare il modo in cui guidiamo gli altri. Ma per quanto la leadership sia difficile, non è complicata.
Nella sua forma più semplice, la leadership consiste nel "portare a termine un compito con le persone e le risorse di cui si dispone, mantenendo al tempo stesso l'integrità della propria istruzione". Un bravo leader sa sia come motivare gli uomini e le donne che lavorano per lui, sia come gestire le persone e le risorse necessarie per eseguire il compito. Ma la leadership non consiste soltanto nel portare a termine il lavoro. Consiste altresì nel mantenere o accrescere la reputazione della propria istituzione. Quante volte abbiamo letto di un programma universitario di atletica che dava risultati eccellenti in ambito sportivo ma che è rimasto coinvolto in uno scandalo di competizioni truccate? O si un'istituzione finanziaria che ha fatto guadagnare un mucchio di soldi agli azionisti ma alla fine è andata gambe all'aria per aver violato la legge?
Se in quanto leader portate al fallimento un'istituzione di cui siete a capo, allora avete fallito, punto e basta. Di nuovo, la leadership è difficile, non complicata. Per essere bravi leader non è necessario un diagramma sofisticato, una formula di calcolo o un algoritmo complesso, ma occorrono delle linee guida.
Quindi, come facciamo a rendere semplice la natura difficile della leadership? Ebbene, per migliaia di anni i militari hanno fatto affidamento su motori, dottrine, parabole e storie per ispirare, motivare e guidare leader e seguaci. Queste massime servono a rinforzare determinati comportamenti. Offrono anche un appiglio per la memoria, una risposta pavloviana e una spinta motivante che aiutano a orientare le azioni del singolo in situazioni caratterizzate dall'incertezza.
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