Mi sto attualmente interessando a quella che chiamo “la conquista del tempo” che è un’innovazione tecnologica sociale che ci permetterà di allargare le nostre vite quantitativamente e, soprattutto, qualitativamente. Da quando abbiamo conquistato la luna e cablato il pianeta in una rete globale tramite le tecnologie della comunicazione elettroniche abbiamo portato a termine la conquista dello spazio. Lo abbiamo fatto utilizzando la sua stessa simulazione portandolo in una realtà virtuale. Adesso la nuova frontiera dello sviluppo tecnologico sociale è il tempo. Oggi le persone comprano lo spazio e dicono ancora che il tempo è denaro. Ma domani le stesse persone compreranno il tempo come possibilità di scelta, o come, economicamente parlando, mercato della scelta. Come ci ha profeticamente anticipato il sociologo belga Derrick de Kerckhove siamo entrati nel “mercato della scelta”. I social network comprano a prezzi scontati da noi il tempo, la merce più preziosa, ciò che non possiamo acquistare, ma solo vendere. Lo cediamo, insieme ai nostri dati, al peggiore offerente, in cambio di qualche debole scarica di dopamina. Ci sono due grandi categorie tra quelli impegnati nell’attività di aumentare il valore del loro brand personale sui social. I primi pubblicano contenuti e informazioni utili al loro seguito. I secondi pubblicano foto di loro stessi con frasi motivazionali o impegnati in contesti lavorativi in cui mostrano dove sono e cosa fanno. Gli obiettivi per queste due tipologie di persone sono diversi: i primi, gli “editorialisti”, ritengono più profittevole far comprendere le loro competenze e ottenere attenzione attraverso il valore trasmesso, i secondi, gli “ostentatori”, tentano di far comprendere se stessi attraverso il contesto in cui si muovono, il loro status economico, la qualità delle relazioni e le opportunità prestigiose a cui riescono ad accedere. Entrambi, editorialisti e ostentatori, hanno una comunicazione improntata sulla promozione a breve termine, pochissimi hanno un indirizzo strategico di lungo respiro. Ci sono diversi modi di “esibirsi” e tutti hanno come unico scopo quello di manifestarsi a chi, un giorno, potrebbe essere interessato a determinate capacità alle quali si sente affine. Quando però il mostrarsi è un sintomo di insicurezza, nasce il bisogno di ottenere “dopamina digitale” esibendo contenuti la cui priorità è stupire, interrompendo la noia del news feed. Consapevoli che la (breve) attenzione del pubblico dimora nell’eccesso, si alza la posta, creando stupore e promesse difficili da mantenere.
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Riccardo Scandellari
La conquista del tempo
Se vuoi essere preso in considerazione devi pagare l’attenzione delle persone, non ti viene concessa gratuitamente. L’attenzione è un sottoprodotto del tempo e il tempo è la cosa più preziosa che l’essere umano possieda.