Ma per non confondere il desiderio con il bisogno (o, peggio ancora, con la compulsione) dobbiamo riconoscerlo e educarlo. Occorre orientare i nostri desideri alle stelle, a qualcosa di grande, a qualcosa che possiamo identificare, a ogni età e qualsiasi sia la nostra condizione, come la nostra stella polare. Il mondo dei desideri ci rivela che possiamo davvero desiderare cose grandi, immense, pur essendo imperfetti e fallaci e che, con tutte le nostre difficoltà, ferite, fatiche, possiamo rivolgerci alle stelle, possiamo guardare a un orizzonte più ampio di quello che siamo abituati a vedere.
Educarci al desiderio significa imparare ad affidarsi a ciò che ancora non c’è, a un mistero, a un rischio, a qualcosa che può sorprenderci e allargare di senso la nostra esistenza. Da un punto di vista spirituale significa affidarsi a qualcosa di altro e di più alto di noi. San Paolo scrisse: “Occhio non vide, orecchio non intese, né mai in cuore entrò, quel che Dio tiene in serbo per quanti a Lui si affidano.” Affidarsi al futuro significa imparare a desiderare e imparare ad avere fede nei propri desideri, in ciò che sentiamo di più profondo e stimolante dentro di noi, che non ha necessità di essere immediatamente consumato, ma che ci spinge, attraverso una fervente attesa, a essere di più e meglio di quello che siamo. Papa Benedetto XVI ha detto: “Ogni uomo porta in sé una sete di infinito, una nostalgia di eternità, una ricerca di bellezza, un desiderio di amore, un bisogno di luce e di verità, che lo spingono verso l’Assoluto; possiamo dire che ogni uomo porta in sé il desiderio di Dio.”
Anche la nostra piena realizzazione terrena, umana, professionale, sentimentale, deve partire da un desiderio e dalla capacità di non avere paura di esprimerlo e di ricercarlo. Occorre un atto di fede, che sia una fede spirituale o una fede nel futuro, o in noi stessi, per consentirci di accendere la scintilla del desiderio. Occorre dar retta alla parte più autentica di noi e ricordarci che, come disse mirabilmente Bob Marley: “Se esprimi un desiderio è perché vedi cadere una stella, se vedi cadere una stella è perché stai guardando il cielo, se stai guardando il cielo è perché credi ancora in qualcosa.”
Francesco Fabiano
La ricerca della felicità: un obiettivo o un momento fugace?
Questo libro dà una risposta a queste domande: la felicità sta nell'andare verso il futuro. Perché la felicità, ed è la tesi centrale di questo libro, è strettamente connessa al concetto di futuro e, nello specifico, a quanto siamo capaci di desiderarlo, immaginarlo e crearlo.