Mike Marić
La più grande competizione è con noi stessi
Accettare la fatica per diventare i campioni della propria vita
Tempo di lettura: 2 minuti
In questi ultimi anni ho avuto modo di confrontarmi con grandi atleti, ma anche con persone "normali" che desiderano migliorarsi sotto diversi aspetti, i primi ovviamente dal punto di vista della performance sportiva, gli altri soprattutto in termini di salute, lucidità, energia, qualità della vita.
Non credo di essere depositario di chissà quale verità celata i più, ma posso trasferire quanto ho avuto l'opportunità di imparare unendo le mie esperienze, piuttosto impattanti, di atleta, medico forense e coach impegnato nel miglioramento delle prestazioni. Tutto questo mi ha insegnato che ognuno di noi può e deve diventare campione della propria vita.
Non è questione di classe sociale, né di medaglie sportive né tanto meno di lauree o competenze, bensì di un insieme di caratteristiche che ci è dato sviluppare, sempre che lo vogliamo, per vivere una vita sana e gratificante.
La medaglia più importante non ci è consegnata al termine di una competizione sportiva, ma dalla vita stessa. Se la prima ha una durata limitata, la seconda può echeggiare per generazioni.
Perché mai dovremmo diventare campioni della vita? Be', concentrandoci sul successo possiamo diventare più forti, sereni, grati e appagati, senza alcuna invidia per i risultati altrui. Per "successo" non intendo le medaglie, i lustrini o i profitti conquistati, bensì il modo in cui vinciamo le piccole e grandi sfide quotidiane, le stese che possono sopraffarci se siamo impreparati. Essere più forti, superare gli ostacoli, porsi piccoli o grandi obiettivi e riuscire a raggiungerli, condividendo i propri trionfi con chi ci aiuta, è la strada maestra per realizzarci. Un sogno? No, assolutamente no, tutt'altro: la storia affollata di persone che conducono esistenze gratificanti giorno dopo giorno, vivendo all'insegna di una grande consapevolezza.
Ma esiste un "ma".
Per godere a pieno del diritto di essere campioni nella vita occorre assumersene le responsabilità, e questo prevede che accettiamo senza ombra di dubbio i doveri che questa comporta. Sarebbe troppo facile godere di diritti senza l'inevitabile corollario di doveri che questi comportano. Tradotto: fatica, spesso tanta fatica, una parola che fa storcere il naso a molti di coloro che ne conoscono il significato teorico ma che preferiscono aggirare le conseguenze pratiche con ogni genere di tattica e sotterfugio. Il mezzo attraverso il quale trasformiamo il nostro desiderio in realtà concreta è la fatica, e non c'è modo di farne a meno, spiacente.
Scorciatoie? Nessuna. Fonti di ispirazione? Molte. Possiamo attingere alle peculiarità di coloro che sono riusciti a fare la differenza conservano umanità e umiltà. Le loro prerogative ci offrono la base di partenza per diventare ciò che vogliamo essere. Semplice ma non facile. Dunque vediamo come si può fare, studiamo quali sono le caratteristiche che portano al traguardo.
Immergiamoci.
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