Jane McGonigal

Uno scenario futuro: Il Giorno della gratitudine

"Vorrei che riusciste a prevedere i rischi 'inimmaginabili' a cui dobbiamo prepararci e anche il dolore 'incredibile' che vorremo evitare, in modo da poterli prevenire o almeno da mitigare i danni. Però vorrei anche che riusciste a immaginare di fare qualcosa di nuovo ed entusiasmante durante i prossimi dieci anni della vostra vita e anche in seguito."
Pagine: 448
ISBN: 9788836201105 Categoria
Data di pubblicazione: 09/06/2022
TRADUZIONE: Rossella Monaco

Il libro

L'autore

Ogni volta che giocate con uno scenario futuro, vi incoraggio a invitare qualcun altro a farlo insieme a voi. Se c’è qualcuno con cui vorreste condividere lo scenario del “Giorno della gratitudine”, per favore fatelo! Parlatene e giocate insieme. Quando facciamo un viaggio mentale con qualcun altro, vediamo il mondo attraverso i suoi occhi, e questo può rivelarvi che cosa conta di più per loro. Qualsiasi sia la reazione, sarete più ricchi di idee, avrete più dati, per immaginare il futuro da un punto di vista diverso. Se volete davvero migliorare la vostra capacità di immaginare, pubblicate questo scenario sui social media. Valutate come reagisce la vostra rete di contatti! È il modo che preferisco per raccogliere dati sul futuro.

Una ricorrenza come il “Giorno della gratitudine” potrebbe davvero essere considerata? Sarebbe utile? Lo scenario è un futuro da considerare? Penso che abbia potenziali lati positivi, che lo rendono stimolante da immaginare, e lati negativi, che lo rendono invece preoccupante. Per fortuna, non dobbiamo discuterne i meriti con urgenza, dal momento che non si tratta di un’idea politica attualmente sul tavolo. È uno dei vantaggi dei viaggi nel futuro: possiamo crearci opinioni salde e sostenerle con leggerezza, rimanendo aperti al ripensamento, perché non ci viene chiesto di prendere una decisione importante e vincolante già oggi. Allo stesso tempo, considerare la ricorrenza abbastanza seriamente da immaginare come ci sentiremmo a celebrarla, anche solo per pochi momenti, accresce la creatività. È come un seme capace di germogliare con altre idee, più reali e realizzabili: per esempio, su come esprimere la nostra gratitudine agli altri in maniera inedita. Capace di puntare la nostra attenzione su un problema presente che merita più attenzione, come la questione economica dei lavoratori fondamentali. Non dobbiamo aspettare dieci anni per approfittare delle intuizioni che uno scenario del genere ci offre. Il “Giorno della gratitudine” non è una previsione di come sarà il futuro o un’argomentazione su come dovrebbe essere. È un’esplorazione, basata su dati che sono già disponibili oggi. È un concetto chiave su cui torneremo, ancora e ancora, durante tutto questo libro. Gli scenari futuri dovrebbero essere plausibili, ma non devono essere per forza probabili né desiderabili perché siano in grado di stimolare il pensiero creativo e dibattiti importanti.

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